Ben 23 milioni di Sim telefoniche dovranno essere sostituite e tutto a seguito di un attacco hacker su vasta scala. I dettagli
Un operatore si trova costretto ad effettuare un massiccio intervento di sostituzione di Sim telefoniche a seguito di un enorme ed imponente attacco hacker subito nelle ultime ore che ha messo a repentaglio i dati sensibili dei clienti stessi. La notizia ha fatto in breve tempo il giro del mondo dal momento che riguarda un quantitativo di Sim davvero immenso: ben 23 milioni sono quelle che l’operatore sta ritirando e sostituendo, una dopo l’altra, per far fronte alle conseguenze dell’attacco.
Ma come si è potuti arrivare ad una situazione simile e, soprattutto, dove gli hacker hanno deciso questa volta di colpire? Scopriamo nel dettaglio che cosa è successo e quali sono le comunicazioni ufficiali dell’azienda a riguardo.
La maxi operazione di sostituzione delle Sim card è già iniziata segnalando agli utenti la possibilità di consegnare gratuitamente quella potenzialmente a rischio per riceverne una nuova. Il motivo, come spiegavamo, è collegato ad un grande attacco hacker che ha messo a repentaglio la sicurezza dei dati personali dei clienti. Al momento l’identità degli autori non è stata resa nota: certo è che si è trattato di uno degli attacchi hacker più imponenti degli ultimi tempi nel Paese; non è chiara quale sia stata l’entità del danno, ciò nonostante la società, allo scopo di proteggere i consumatori, si è offerta di avviare il maxi piano di sostituzione delle Sim.
L’operatore ha infatti spiegato che le informazioni personali potrebbero essere state compromesse da un codice maligno che gli hacker hanno utilizzato per ‘bucare’ il sistema di protezione dei dati sensibili. La vicenda arriva dalla Corea del Sud è riguarda SK Telecom che ha rilasciato un comunicato per spiegare in che modo il processo di sostituzione verrà messo in atto. Riguarderà tutti i clienti che ne faranno richiesta e sarà possibile portarlo a termine presso uno dei 2.600 negozi della compagnia distribuiti su tutto il Paese. Il furto di dati era stato annunciato dall’azienda il 25 aprile ma si sarebbe verificato circa una settimana prima.
Il servizio di protezione dati è già stato avviato e già il 10% dei clienti lo ha richiesto. Nel 2023 era stato denunciato da Seul un maxi attacco che aveva prodotto l’oscuramento delle principali banche del Paese e dei principali network mentre nel 2024 hacker nordcoreani erano stati ritenuti gli autori del furto di dati sensibili dalla rete informatica.
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